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Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 716.1 (Expl. --, 02.03.2011)
[ § 17 ] -- | Vo 17' |
109 § 18 § 19 § 20 § 21 § 22 § 23 § 24 § 25 § 26 |
4 | La ricostruzione del testo master è puramente ipotetica. Si noti che nei rituali di evocazione il NINDAÌ.⌈E⌉.DÉ.A “pane con grasso” viene solitamente messo sui sentieri attraverso cui vengono evocate le divinità (cfr. KUB 15.34 Ro I 24-26), e non viene mai collocato sopra il tavolo. |
14 | Per un contesto in parte analogo cfr. KUB 15.34+ (CTH 483) Ro I 30-31. |
17 | Dalle poche tracce di segni che si vedono prima della lacuna la lettura migliore sembrerebbe MU[NUS].LU[GAL], che resta comunque molto incerta, dal momento che a logica ci aspetteremmo che a pronunciare l'invocazione sia il LÚḪAL. |
18 | Si può suggerire che soggetto del verbo memāi sia il LÚḪAL, che sarebbe quindi da integrare in lacuna. Questa supposizione scaturisce anche dal confronto con altri rituali di evocazione dove il sacerdote che celebra, pronuncia anche l'invocazione alla divinità per la quale il rituale viene celebrato. |
22 | Sulla lettura di questo nome di luogo cfr. Forlanini 2000, 17 n. 53. Collins 1997, 164 legge Rimuši. |
28 | L'ampiezza della lacuna suggerisce che in questa riga A. presenti ancora la forma completa della frase, analogamente alle tre righe precedenti, mentre C. e probabilmente anche B. iniziano a presentare la forma concisa (cfr. la nota precedente). |
31 | I due nomi di luogo, Zinzira e Yarukatta, non sono conservati in nessuno dei tre testimoni. L'integrazione sembra tuttavia assicurata dal confronto con KUB 15.34+ Ro I 52 sgg. (CTH 483), che riporta un'analoga sequenza di paesi da cui vengono evocate le divinità. Lo stesso vale per i toponimi integrati alle righe successive, che non sono conservati in nessuno dei tre testimoni. Cfr. anche Forlanini 2000, 11. |
34 | Da questo punto in poi le liste di toponimi di CTH 716 e di CTH 483 divergono, per cui le integrazioni risultano più difficili. |
41 | Per un'analoga sequenza di qualità positive cfr. KUB 17.10 IV 32 sgg. |
44 | Per anniyatar cfr. il sostantivo luvio anni(ya)- “maternal, mother's”, per cui cfr. Melchert 1993, 17. |
60 | A. Vo IV 11-12 è un passo chiaramente corrotto, dal momento che così come si presenta non ha grammaticalmente senso: (11) na-aš LÚḪAL DINGIR-LUM (12) IŠ-TU NINDAḫa-az-zi-zi-ta-za a-pí-ya ša-ra-a 7-ŠU SÙD-an-zi. La traslitterazione qui riportata segue l'ottima interpretazione in Miller 2004, 375-376 che basandosi anche sul passo parallelo presente poche righe più avanti (A. Vo IV 18-19), relativo all'evocazione della divinità dal fuoco (paḫḫunaza), ipotizza che “The passage . . . seems perhaps to have collapsed what may have been two sentences in a Vorlage into a single nonsensical one”. Questa interpretazione sembra confermata dal pur frammentario duplicato F. che presenta sicuramente delle varianti rispetto ad A. (per es. dopo la lacuna si intravede chiaramente un cuneo verticale che esclude una lettura ḪAL, come invece ci dovremmo aspettare sulla base di A.). Un'ulteriore conferma giunge anche da passi paralleli contenuti in altri rituali di evocazione, in particolare in CTH 483 (KUB 15.34+ Vo IV 5 sgg., con l'utilizzo di testi inediti) e CTH 484 (KUB XV 31+ Ro II 7-34), dove pur trattandosi di descrizioni più lunghe e complesse rispetto alla relativamente breve descrizione contenuta in CTH 716, si utilizzano le stesse procedure rituali. Una procedura del tutto simile è presente anche nel rituale di purificazione KBo 24.45+KBo 38.196 Vo 7 sgg. (CTH 479.2.A), per cui cfr. Strauß 2006, 315-317, 321-322. |
69 | HED 3, 424: ḫuwali=ya=kán “and cones...”. |
71 | A causa del pessimo stato di conservazione dei due testimoni, il testo appare difficilmente ricostruibile. Ad ogni modo l' unica integrazione possibile per la forma verbale in lacuna appare gen[zuw]andu anche se il significato del denominativo genzuwai- “comportarsi in modo amichevole” non sembra pienamente adattarsi al contesto e alla similitudine presente in Vo IV 45-48. |